N. GABELLIERI, L'immigrazione dei pastori sardi nel paesaggio volterrano. Una nuova realtà rurale (1956-1980), Maritima, n. 2, 2013, pp. 41-45.
Abstract
Il presente articolo rappresenta un primo tentativo di decifrare cause e modalità del fenomeno migratorio dei pastori sardi in Toscana. Ad oggi, questo fenomeno è stato sostanzialmente ignorato dalla ricerca storica; questa indagine si è concentrata sul territorio di Volterra, scelto come caso di studio, utilizzando come fonti i Registri dell'Anagrafe, articoli giornalistici, statistiche ISTAT e studi di carattere antropologico. Sebbene limitata demograficamente, questa migrazione ha avuto un pesante impatto sul paesaggio toscano: alla ricerca di nuove terre, i pastori isolani si sono riversati sul continente, andando a colmare il vuoto lasciato dai mezzadri che abbandonavano le attività agricole. Le aree dedicate alla policoltura sono state convertite in pascoli estensivi; a sua volta, l'organizzazione pastorale ha dovuto mutare per adattarsi al nuovo ambiente. Il risultato è stato così la nascita, non senza accese polemiche, di nuovi dinamici attori rurali e di una nuova struttura agricola ancora oggi molto diffusa.
Parole chiave: migrazione sarda, pastorizia, pratiche agricole, storia dell'agricoltura, Volterra
The purpose of this article is to reconstruct causes and modes (the circumstances) of Sardina shepherds migration in Tuscany. This phenomenon has been largely ignored by historical research; the investigation focused on Volterra territory, chosen as a case study, using sources such as population registers, newspapers articles, ISTAT statistics and anthropological studies. Although limited demographically, this migration has had a strong impact on Tuscan landscape: the shepherds moved from Sardinia to the continent in search of new lands, filling grounds left by mezzadri farmers. They converted Tuscan areas from mixed farming to extensive grasslands; however, the same shepherds pastoral organization changed, to adapt to the new environment. The result has been the birth of new dynamic rural actors and a new agricultural structure. The sheep-farming structure in Tuscany has been at the centre of a lively debate, but it developed until today.