R: BELCARI; “In mille modi diversi segate e mutilate”. Giovanni Battista De Rossi e gli spolia epigrafici del pavimento di Santa Maria a Corneto, Maritima, n. 4, 2014, pp. 19-33.
Abstract
Nel biennio 1874-1875 l’archeologo Giovanni Battista De Rossi si occupò delle lastre funerarie frammentarie riconducibili a sepolture di cristiani, reimpiegate nel pavimento della chiesa di S. Maria di Castello a Corneto, l’attuale Tarquinia. Il pavimento a commesso marmoreo fu realizzato da marmorari romani nel XII secolo, riutilizzando, come era consuetudine di queste botteghe, materiali di spoglio. Dopo avere condotto la ricerca dei frammenti reimpiegati separatamente, ma riconducibili alle medesime iscrizioni, De Rossi presentò una selezione dei tituli riferibili alla tarda antichità. Lo studioso prestò attenzione anche alle epigrafi medievali, etrusche e a quelle romane prive dei riferimenti al vissuto cristiano. Ne riprodusse numerosi disegni e, sebbene non sempre fossero seguiti da trascrizione, ne trattò complessivamente gli aspetti peculiari, esprimendosi sui possibili contesti di provenienza e datandoli ai secoli III-IV d. C. Alla luce di una nuova documentazione, nel contributo è offerta una disamina del contesto e dello studio condotto dal De Rossi. In appendice vengono inoltre presentati una parte delle lastre ed alcuni frammenti inediti, reimpiegati nel pavimento della navata centrale e di quella sinistra.
Parole chiave: Giovanni Battista De Rossi; Santa Maria di Castello a Corneto; marmorari romani; reimpiego; scritture esposte; epigrafia.
In the period 1874-1875 the archaeologist Giovanni Battista De Rossi studied the fragments of some funerary slab reused in the floor of the church of Santa Maria di Castello in Corneto, the current Tarquinia. The floor was made by Roman masons (marmorari) in the twelfth century. De Rossi presented a selection of tituli related to late antiquity, after searching for fragments reused separately, due to the same epigraphs. The researcher also studied the medieval inscriptions and others. He made numerous drawings and presented it in two different papers. Although they were not always followed by transcription or complete edition, he explained the particular aspects. He spoke about the possible contexts of origin, dating the slabs with inscriptions to the third or fourth century d. C. In the light of a new documentation, the author explains of the context of reuse and the study conducted by De Rossi. At the end are also presented some unpublished fragments and slabs, which are reused in the floor of the nave and side.
Key words: Giovanni Battista De Rossi; Corneto; roman masons (marmorari); reuse; epigraphy.